Disabilità intellettiva, Disturbi della Comunicazione, Disturbo Specifico dell’Apprendimento, ADHD, Disturbo dello Spettro Autistico, Disturbo della Coordinazione Motoria e Disturbo da Tic, si tratta di disturbi difficilmente delimitabili entro precise categorie diagnostiche, stanti le ampie sovrapposizioni tra i diversi quadri e la condivisione di fattori di rischio e di modelli eziopatogenetici.
È partendo da questa considerazione che, nel 2013, l’APA, all’interno della nuova edizione del DSM (DSM-5), li raggruppa all’interno della macro-area dei disturbi del neurosviluppo, la quale, più che una semplice categoria nosografica, è una sorta di linea di indirizzo su come leggere questi disturbi e come approcciarvisi dal punto di vista diagnostico e di intervento.
Introducendo tale novità, il DSM-5 esorta i clinici a rispettare l’esigenza di classificare e descrivere singole categorie diagnostiche, ma al tempo stesso a misurarsi con la complessità del neurosviluppo e con la dimensionalità dei profili disfunzionali.