Nella prima giornata si esamineranno le caratteristiche cliniche del DCD (Disturbo di Sviluppo della Coordinazione), in riferimento sia agli aspetti neurocognitivi del disturbo che alla prospettiva ecologica di comprensione delle problematiche di movimento in età evolutiva, e verranno delineati i percorsi per la valutazione e la pianificazione del trattamento secondo le raccomandazioni internazionali.
La seconda giornata sarà dedicata alla Disprassia verbale, partendo dalle basi neurobiologiche e neurofisiologiche ai fini dell’inquadramento clinico, con particolare riferimento alla diagnosi differenziale e alle linee di intervento.
OBIETTIVI
Acquisire competenze per:
- effettuare un corretto inquadramento clinico del DCD e della disprassia verbale secondo le linee guida;
- formulare una diagnosi secondo le linee guida;
- progettare piani di intervento partendo dalle caratteristiche individuali e ambientali.
Il corso ha una durata di 16 ore suddivise in 2 giornate da 8 ore ciascuna.
Marina Biancotto. Psicologa, psicoterapeuta, svolge attività clinica libero professionale nell’ambito dell’età evolutiva. In qualità di ricercatrice con borsa, ha collaborato con la S.C. di neuropsichiatria infantile dell’IRCCS materno infantile Burlo Garofolo di Trieste, occupandosi di DCD e disturbi specifici dell’apprendimento. Collabora con l’Università degli Studi di Trieste per attività di docenza e svolge corsi di formazione sul DCD e i DSA. È autrice di articoli scientifici riguardanti le competenze motorie in età evolutiva.
Anna Maria Chilosi. Neuropsichiatra infantile, dottore di ricerca in Fisiopatologia dello sviluppo della vita di relazione, professore a contratto di Neuropsichiatria infantile presso l’Università degli Studi di Pisa, responsabile del Laboratorio di ricerca in Neurolinguistica e Neuropsicologia dell’IRCCS Fondazione Stella Maris di Pisa. Ha un’esperienza clinica e di ricerca lunga e approfondita nell’ambito dei disordini del linguaggio e dell’apprendimento in età evolutiva in diverse condizioni patologiche. È autrice e coautrice di un centinaio di contributi scientifici sull’acquisizione del linguaggio tipico e atipico, su riviste e volumi italiani e internazionali.